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多莫多索拉市民博物馆馆长安东尼奥-达米科访谈

多莫多索拉市民博物馆馆长

安东尼奥-达米科访谈

近期在多莫多索拉市

将会举办一场关于

乔治欧-德-奇里柯与

菲利波-德-皮西斯二人的展览。

由博物馆馆长

安东尼奥-达米科所发起。

让我们看看他是如何介绍的,

“对于此次展览可以说是

古代与当代的一场和谐谈话,

并且我们正在计划下一场展览,

同时我们也希望其他当代艺术家

能够加入我们的“谈话”,

这位史学家博士于近期被

任命为多莫多索拉市民

博物馆的馆长。

“多莫多索拉市民博物馆

位于两个截然不同的地方,

一个在历史悠久拥有

众多藏品的席尔瓦皇宫,

另一个则是在中世纪身为

方济会教堂的

圣-弗朗西斯科皇宫”,

安东尼奥-达米科补充道,

“教堂作为现在的博物馆

是经由市长卢奇欧-皮兹与

文化部长达尼尔-弗里诺

共同协商决定的,

而在我被任命之后,

我们与加纳达基金会

在瑞士联合举办了一个

名为“吻”的罗丹当代艺术展,

接下来的一场大型展览就是

乔治欧-德-奇里柯与

菲利波-德-皮西斯”。

预计在2019年内还将

开放自然科学博物馆,

汇集了17与18世纪的

重要考古资料。

展览展出了35件来自

意大利国内外的私人收藏作品,

尽管德-奇里柯和德-皮西斯

所绘的静物与17世纪的

朱塞佩-雷克和

乔万尼-巴蒂斯塔-罗勃洛

有着几个世纪的间隔,

但是他们所描绘的事物

使他们紧密地联系在了一起:

“德-奇里柯和德-皮西斯

看着十七世纪

那不勒斯卡拉瓦乔风格的静物画,

画中的细节使他们惊叹不已”,

安东尼奥-达米科这样解释道,

“将这二者的静物绘画

与17世纪的绘画放置在一起

是灵感的迸发”。

此外,一同展出的还有

乔治-莫兰迪的静物作品。

藏品的发扬,展览的构建,

古今的对话并不是

安东尼奥-达米科

所追求的唯一目标,

还将与当地的文化

建立新的“合作伙伴”关系,

“我们正在建立一种

有意义的合作关系,

如果没有此类合作,

博物馆就无法扮演它在

当地所重要的角色,

首先是基金会、卢米内利协会、

奥索拉博物馆协会

和维杰兹纳铁路”,

达米科说,

“我衷心的希望

圣-弗朗切斯科皇宫和

席尔瓦皇宫的回归能够

作为多莫多索拉市的

文化传播中心向布里加,

向米兰等地区扩散。

并且我还希望当你们

谈论起多莫多索拉的时候

并不是一长串的字母

和那里的博物馆,

同时,德-奇里柯和

德-皮西斯展览作为起点

这似乎并不差!”

展览信息

展览名称:德-奇里柯和德-皮西斯 “心不在焉”

展览时间:2018/7/14——2018/10/31

展览地址:Piazza Convenzione, 

                   10 - Domodossola - Piemonte

La nuova era dei Musei Civici di Domodossola. Intervista al Conservatore Antonio D’Amico

L’istituzione piemontese si accinge a inaugurare una mostra che vedrà alcuni dipinti di Giorgio de Chirico e Filippo de Pisis in confronto con le nature morte napoletane del Seicento. Un appuntamento che dà il via alla nuova era dei Musei, guidati dal suo conservatore Antonio D’Amico “L’intento di questa mostra, ossia un armonico dialogo tra l’antico e il contemporaneo storicizzato, è la linea di ricerca entro la quale mi muovo anche per le prossime mostre che stiamo progettando, ed è la stessa che spero di perseguire chiedendo agli artisti contemporanei di dialogare con le nostre collezioni”. 

Con queste parole Antonio D’Amico, storico dell’arte recentemente nominato Conservatore delle Raccolte d’arte dei Musei Civici di Domodossola, sintetizza la visione che lo porterà a guidare l’istituzione piemontese, ovvero un percorso di ricerca e valorizzazione delle collezioni dei Musei e di dialogo tra l’antico e il contemporaneo. De Chirico De Pisis. 

La mente altroveè il titolo dell’esposizione che inaugura il prossimo 14 luglio, una mostra “innovativa”, che pone Giorgio de Chirico e Filippo de Pisis per la prima volta a confronto con le nature morte del Seicento Napoletano.

LA STORIA DEI MUSEI CIVICI DI DOMODOSSOLA

“I Musei Civici di Domodossola sono dislocati in due sedi molto diverse tra loro: Palazzo Silva, una residenza d’epoca dove sono custoditi diversi arredi e molteplici collezioni di varia natura e che l’anno prossimo compie 500 anni dalla sua fondazione, e Palazzo San Francesco che nel medioevo fu una chiesa francescana”, racconta ad Artribune Antonio D’Amico, che ci introduce così alla scoperta della storia dei Musei. 

“Oggi la chiesa è sede museale che in accordo con il sindaco, Lucio Pizzi, e l’Assessore alla Cultura, Daniele Folino, ho destinato a mostre temporanee, e dopo la mia nomina abbiamo fatto una bella mostra in collaborazione con la Fondazione Gianadda di Martigny in Svizzera, esponendo il ‘Bacio’ di Rodin e dal 14 luglio e al 31 ottobre prossimi si terrà la grande mostra dedicata a de Chirico e de Pisis”. 

Entro la fine del 2019 è prevista la riapertura dei due piani superiori, dove sarà allestito il museo di Scienze Naturali, la collezione archeologica, quella di disegni tra Seicento e Settecento, la sezione di arte sacra e la Pinacoteca.

IL NUOVO CORSO E LA MOASTRA

In de Chirico De Pisis. La mente altrove verranno esposte 35 opere provenienti da collezioni private italiane ed estere, presentate in un allestimento che, in una delle due cappelle della chiesa in Palazzo San Francesco, darà vita a un’ambientazione metafisica: una poltrona originale dipinta da De Pisis entrerà in dialogo con gli arredi provenienti dalle collezioni di Palazzo Silva a Domodossola, regalando un’atmosfera sospesa ed evocativa. 

Le nature morte di de Chirico e de Pisis, inoltre, verranno messe a confronto con quelle napoletane del Seicento di Giuseppe Recco e di Giovanni Battista Ruoppolo, delineando così il rapporto che lega questi artisti, nonostante i secoli di distanza: “de Chirico e de Pisis hanno guardato i grandi maestri dell’arte antica, e dinanzi alle nature morte caravaggesche del Seicento napoletano hanno ammirato la bellezza dei dettagli e la forza della realtà pittorica che eguaglia e quasi ‘supera’ quella fisica”, ci spiega D’Antonio. 

“Accostare le nature morte di De Chirico e De Pisis a quelle seicentesche significa mostrare un afflato che non si è mai fermato, uno struggente senso di ammirazione che nel linguaggio metafisico si trasforma in una lettura dei ricordi e in un’esplosione di messa a nudo dei sentimenti”.

Inoltre, la mostra espone anche la Natura morta del 1942 che Giorgio Morandi taglia davanti a Carlo Ludovico Ragghianti, un’opera che testimonia l’amicizia dell’artista con il famoso critico.

LA NUOVA ERA DEI MUSEI CIVICI

Valorizzazione delle collezioni, ricerca nell’ideazione delle mostre, dialogo tra antico e contemporaneo non sono gli unici obiettivi perseguiti dai Musei Civici di Domodossola e da Antonio D’Amico. Tra quelli in programma, infatti, è anche quello di creare una relazione con le realtà culturali del territorio per dare vita a nuove partnership e reti di sviluppo. 

“Stiamo instaurando una serie di partnership significative, senza le quali i Musei non potrebbero tornare ad avere un ruolo di grande importanza per il territorio, in primis con la Fondazione e l’Associazione Ruminelli e poi con l’Associazione Musei dell’Ossola, ma anche con la Ferrovia Vigezzina – Centovalli che collega Domodossola con la Svizzera, nazione vicina con la quale, da città di frontiera, dialoghiamo quotidianamente in maniera proficua e avvincente”, racconta D’Amico. 

“Mi auguro che i Musei Civici di Palazzo San Francesco e di Palazzo Silva tornino ad avere un ruolo nevralgico per la vita culturale della città di Domodossola e di un vasto territorio che va fino a Briga, su un versante, e a Milano, per l’altro. Le basi le stiamo mettendo, la volontà c’è… E mi auguro che si senta parlare di Domodossola non solo per il famoso riferimento della lettera dell’alfabeto ma anche per i suoi Musei…intanto, D come de Chirico e de Pisis a Domodossola, come inizio non mi sembra male!”.

– Desirée Maida

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